Sua Maestà il Tonno

Tonno: dai preistorici alle scatolette, storia di un pesce forte e impetuoso!

Buongiorno e bentornati sul blog del Ristorante da Lele di Riccione.

Vi raccontiamo qualcosa in più su uno dei vostri ingredienti preferiti.

Che la pesca del tonno abbia origini antichissime e fosse in uso già nella preistoria lo dimostrano i numerosi “graffiti” emersi nella grotta del Genovese a Levanzo, una delle isole Egadi.

Le attestazioni delle qualità, non solo nutrizionali, ma anche terapeutiche/curative del tonno ci arrivano a gran voce anche dalle descrizioni e dagli scritti dei grandi uomini dell’antichità classica.

Da Omero ad Aristotele, da Plinio a Plutarco, tutti lo esaltano e cantano le lodi del suo gusto.

il tonno
sua maestà il tonno

Altre testimonianze riguardano in maniera più specifica la pesca del tonno, la cui descrizione compare in uno scritto di Aristofane risalente al V secolo a.C., secondo il quale la metodologia più diffusa prevedeva che una vedetta si appostasse sulla parte più alta della costa per segnalare l’arrivo dei tonni, che venivano poi “trascinati” dalle correnti marine all’interno di un groviglio di reti.

Anche i fenici pare fossero abili pescatori, tanto da spingersi oltre le colonne d’Ercole alla ricerca dei migliori branchi di tonni.

A Cadice, luogo in cui i tonni venivano poi lavorati e primordialmente commercializzati, sono state rinvenute diverse monete raffiguranti il tonno, a riprova del valore che l’antica popolazione attribuiva a questo prodotto ittico.

Valore nutrizionale, ma anche “morale”.

Non a caso, dal greco thyno indica “l’esser impetuoso, combattivo” tipico di un pesce come il tonno che è anche simbolo di forza, coraggio e resilienza per via della sua capacità di muoversi velocemente in mare per superare le “avversità della vita”.

Nell’antichità classica il tonno, e in particolare il tonno rosso, ha rappresentato una delle principali risorse naturali ed economiche per le popolazioni del Mediterraneo, fonte primaria di cibo e lavoro per pescatori, costruttori di barche e reti e per tutti coloro che erano coinvolti a vario titolo nella lavorazione del tonno.

E come non parlare della famosatonnara siciliana, un metodo di pesca e di lavorazione ormai in disuso, ma del quale rimangono numerose testimonianze storiche in tutto il Mediterraneo, a cominciare dalla Sicilia.

Non a caso Favignana, epicentro della tonnara fin dal XII secolo, oggi ospita il Museo del tonno, vero e proprio gioiello di archeologia industriale dove si possono osservare le antiche attrezzature, nonché le ancore e le barche originali della mattanza.

La diffusione del tonno su scala globale si deve senz’altro al francese Nicolas Appert e all’inglese Bryan Donkin, che, ad inizio Ottocento, idearono un metodo per la sterilizzazione delle scatole metalliche da destinare alla conservazione del tonno, fino ad allora affidata solo a metodi naturali e limitati come sale e olio di oliva.

Da allora nulla fu più come prima! L’industria del tonno (dalla pesca – con circa 5 milioni di tonnellate di tonno pescate mediamente ogni anno – alla lavorazione, fino alla commercializzazione) e soprattutto le scatolette di tonno hanno avuto una crescita inarrestabile!

 

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