La città di Riccione, nonostante la sua immagine giovane, in realtà ha una lunga e interessante storia alle spalle.
Il suo fascino glamour è dovuto principalmente alle vie piene di negozi super fashion, ma la sua storia ha origini ben più remote.
I primi insediamenti risalgono al II secolo, anche se solo nella seconda metà ‘800 con l’avvento della nascita del turismo inizia gradualmente ad affermarsi.
Fino al 1922 circa, Riccione era considerata una semplice cittadina rurale che si affacciava sul mare, lontana circa 10 km dal capoluogo.
Le poche case che risiedevano il territorio si affacciavano di fronte a quella che ora è l’imponente Viale Ceccarini.
Questa via principale che tutti conosciamo e abbiamo attraversato almeno una volta se siamo andati a Riccione, agli albori si chiamava Viola.
Tale nome stava a indicare le ridotte dimensioni della via, il quale era angusto e polveroso e la sua unica funzione era quella di collegare la parte del borgo (attuale zona Paese) al mare.
Il nome con cui conosciamo adesso il viale, deve il nome alla sua benefattrice: Maria Ceccarini, che ha a cuore la situazione di Riccione e ne migliora la funzionalità e l’illuminazione pubblica.
La donna è stata una delle principali rappresentanti per il progresso della città e fondatrice della Perla Verde.
Con l’ inizio dell’economia turistica e i conseguenti mutamenti economici e sociali inizia la “Riccione” che conosciamo oggi, inaugurandola e consacrandola come città del divertimento e meta preferita da parte di tanti italiani.
Nel giro di pochi decenni si trasforma e diviene una tra le località turistiche più conosciute in Italia ed Europa.
Per la precisione, Riccione inizia a comparire in tutte le guide turistiche e sulle cartoline a fine 800.
La bella città romagnola comincia a far circolare il suo nome quando cominciano a sorgere le prime residenze.
I nuovi residence estivi venivano utilizzati prevalentemente da persone facoltose, che giungevano sul posto per mezzo della linea ferroviaria Bologna – Ancona.
Pienamente operativa attorno all’ultimo ventennio del secolo, la linea ferroviaria, facilitò e non poco, la possibilità di raggiungere la bella città marina anche per chi non aveva la possibilità di raggiungerla con la macchina.
La crescita della città andò sempre di pari passo con l’ampliamento e l’’incremento di Viale Ceccarini.
Passo a passo che Riccione si affermava sul territorio Nazionale (e non solo) come meta turistica il suo centro, il suo salotto, diventava sempre più il cuore pulsante della città.
Uno dei primi passanti “Vip” del viale fu negli anni ’30 Benito Mussolini. Superata la crisi del secondo dopoguerra si vide il ritorno al turismo d’élite e Viale Ceccarini divenne, soprattutto fra gli anni’60/70, la “Montenapoleone” dell’Adriatico.