Capasanta: principi nutritivi, caratteristiche e leggende di un mollusco davvero speciale
Capasanta (o cappasanta che dir si voglia), ma anche pettine di mare e Conchiglia di San Giacomo: comunque vogliate chiamarla, di lei ci basta sapere che è uno dei piatti più richiesti nei ristoranti di pesce, forse per via di quel perfetto mix tra polpa consistente e tenera e gusto estremamente raffinato.
Ma cosa altro sappiamo di questi prelibati molluschi bivalvi tipici del Mar Adriatico?
Nascoste dentro il loro elegante guscio concavo, le capesante sono perfette per arricchire la tavola delle feste, ma anche per preparare deliziosi primi piatti, sfiziosi piatti caratteristici e prelibatezze da “sfoggiare” nelle occasioni importanti.
D’altronde, la conchiglia scenografica si presta a stupire gli ospiti e il sapore delicato riesce facilmente ad armonizzarsi con gli altri ingredienti della cucina italiana.
Mollusco sempre più apprezzato per la sua duttilità, la capasanta seduce gli chef grazie alle tante possibilità di creare piatti unici e sfiziosi: dalle classiche capesante gratinate con pangrattato, trito di prezzemolo fresco, aglio e formaggio grattugiato al sofisticato abbinamento con crema di castagne e vellutata speziata alla curcuma, dai gustosi primi piatti come paccheri con capesante e pomodorini o tagliatelle con capesante alla veneziana a secondi piatti raffinati come le capesante con lenticchie, tartufo e pistacchi o, ancora, spiedini di gamberi e capesante.
Non stupisce, dunque, che siano i molluschi più consumati al mondo dopo le ostriche e le cozze.
Senza contare che, per una volta, bontà e salubrità vanno di pari passo.
Oltre a contenere buone percentuali di proteine e vitamine del gruppo B – in particolare vitamina B12, necessaria per la buona salute del sistema nervoso e per la formazione dei globuli rossi – le capesante sono povere di grassi e ricche di sali minerali come il ferro e il fosforo.
Sconsigliate solo agli ipertesi e alle donne in gravidanza, dato l’elevato tasso di iodio.
Qualche curiosità in più sulla Capasanta.
Pare che la capasanta sia considerata il simbolo di Venere (o Afrodite per i greci), dea della bellezza e dell’amore.
Il legame risiede nella conchiglia: la leggenda vuole che la Dea sia emersa dalle acque dell’isola di Cipro proprio “a bordo” di una bellissima conchiglia madreperlata a forma di ventaglio.
Di conseguenza, il mollusco è diventato emblema di femminilità e fertilità.
Non a caso, è particolarmente richiesto nel periodo immediatamente precedente alla riproduzione, per via delle gonadi piene e particolarmente gustose.
Ma la capasanta è legata anche al mito di San Giacomo apostolo (da qui, il nome di Conchiglia di San Giacomo) e al pellegrinaggio di Santiago de Compostela. Leggenda narra che, una volta concluso il cammino a Finisterre, i pellegrini dovessero spogliarsi, bruciare i propri vestiti, indossare una tunica bianca e infine raccogliere grandi conchiglie (le Capesante appunto) in riva all’Oceano.
Cucite sul mantello, tali conchiglie rappresentavano la testimonianza di aver effettivamente concluso il cammino e di aver raggiunto la tomba dell’amico di Gesù, Giacomo.
Ora che abbiamo scoperto caratteristiche, principi nutritivi e miti legati alla capasanta, non resta che scoprirne anche il suo inconfondibile sapore!
Vi aspettiamo al Ristorante da Lele di Riccione per farvele gustare al meglio!
Buona giornata